La Via degli Dei è un suggestivo percorso che collega la città di Firenze e quella di Bologna attraversando gli Appennini. La storia della Via degli Dei risale agli Etruschi: per almeno 4 secoli, infatti, questa popolazione percorse un antico cammino che collegava Fiesole con Felsina, per sviluppare i propri traffici commerciali. Furono però i Romani a costruire su questo percorso una vera e propria strada romana transappenninica chiamata Flaminia Militare.
La vera e propria Via degli Dei è stata creata alla fine degli anni ’80 da un gruppo di escursionisti bolognesi, ricalcando gli antichi tracciati. Oggi la Via degli Dei, che deve il suo nome al fatto che attraversa località come Monte Adone, Monzuno, Monte Venere e Monte Luario, è diventata una grande attrazione turistica dell’Appennino, soprattutto per gli amanti del trekking e della mountain bike. Per compiere tutte le tappe della Via degli Dei occorrono circa quattro/sei giorni a piedi e due/tre giorni in bicicletta. Non è ovviamente necessario realizzare tutto il tragitto, si possono fare anche solo alcune tratte: per questo motivo la Via degli Dei è un percorso ideale per tutti i tipi di camminatori, da provare almeno una volta nella vita.
Via degli Dei, la prima tappa: da Bologna a Badolo
La prima tappa della Via degli Dei parte da Piazza Maggiore a Bologna. Proseguendo verso via Saragozza, dopo aver attraversato l’arco del Meloncello, dovrai percorrere il portico più lungo del mondo, quello che conduce al Santuario della Beata Vergine di San Luca. Giunto a San Luca ridiscendi verso Casalecchio di Reno, per prendere poi Via de’ Brègoli che ti porterà al Parco Talon passando per un bosco alberato. Costeggia la riva del fiume Reno per proseguire in direzione Sasso Marconi e giungere all’Oasi Naturalistica di San Gherardo. Il percorso continua fino al bivio Sasso/Pontecchio, dove dovrai prendere per Sasso. Arriverai alla stazione di Sasso Marconi, per risalire il sentiero CAI 122, che porta al parco dei Prati di Mugnano. Passa all’interno del parco, supera il parcheggio e arriva alla Piazza, proseguendo lungo il sentiero CAI 122 che svolta a sinistra. Giunto in via delle Orchidee, svolta a destra sulla Provinciale di Badolo fino ad arrivare infine nel paesino.
La prima tappa ha una lunghezza di circa 22 km: a piedi sono necessarie quasi 7 ore per completare il percorso, mentre in bicicletta bastano appena 2 ore e 30 minuti.
Cosa vedere fra Bologna e Badolo
La prima tappa della Via degli Dei Bologna Firenze offre alcune bellezze mirabili, fra cui:
· Piazza Maggiore, con alcuni dei simboli della città di Bologna fra cui il Nettuno, la Basilica di San Petronio, il Palazzo del Podestà, Palazzo Re Enzo e Palazzo d’Accursio.
· Il Porticato di San Luca, con i suoi 666 archi e una lunghezza di circa 3,8 chilometri.
· La chiusa di Casalecchio, l’opera idraulica in muratura più antica d’Europa e ancora oggi in funzione.
· L’Oasi di San Gherardo, luogo di tutela e conservazione della fauna e della flora locale dove potrai praticare birdwatching, trekking e nordic walking. Se sei in compagnia dei bambini, puoi anche fermarti alla “Casa della Natura”, un centro di documentazione per approfondire la conoscenza di alcune specie vegetali e animali autoctone.
· Il Giardino Botanico Nova Arbora, una suggestiva oasi di pace con frutti, fiori e piante dove si trova il particolare orto dei veleni.
· Il Colombario di Monte del Frate, una profonda cavità con due grandi aperture verso l’esterno e tante piccole nicchie scavate dall’uomo la cui funzione è ancora oggi incerta.
Via degli Dei, la seconda tappa: da Badolo a Madonna dei Fornelli
La seconda tappa del percorso della Via degli Dei riparte appunto da Badolo. Da qui, proseguendo lungo il sentiero, giungerai a Brento e successivamente costeggerai il Centro Tutela e Ricerca di Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone. Seguendo sulla sinistra trovi il sentiero CAI 110 che ti porterà sul Monte Adone, da cui potrai godere di un meraviglioso panorama. Scendi nuovamente verso Brento e, prendendo il tratto di strada asfaltata, arriva a Monzuno. Da Piazza XXIV Maggio prosegui in direzione Madonna dei Fornelli, supera il bivio per Loiano e imbocca una stradina in salita. Raggiungi la località “Campagne” e prendi il percorso CAI 19. Attraversato il bosco di castagni giungerai alle case di Le Croci. Compi una breve salita fino al Monte del Galletto e poi imbocca una strada sterrata per arrivare fino a Madonna dei Fornelli, distante circa 3 ore da Monzuno.
La seconda tappa ha una lunghezza di circa 28 km: a piedi sono necessarie quasi 10 ore per completare il percorso, mentre in bicicletta bastano appena 2 ore e 30 minuti.
Cosa vedere fra Badolo e Madonna dei Fornelli
Nella seconda tappa della Via degli Dei potrai dedicarti alla visita di:
· Il Centro Tutela e Ricerca di Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone, che al suo interno ospita esemplari animali di ogni specie, dalla fauna locale dell’Appennino fino a tigri, leoni e scimpanzè.
· Il Contrafforte Pliocenico, caratterizzato dalla presenza di fossili e conchiglie che dimostrano come in questi luoghi durante l’era del Pliocene ci fosse il mare.
· I castagni dei boschi di Monzuno, alberi secolari considerati il simbolo dell’Appennino e chiamati anche “alberi del pane” perché dai loro frutti si ricava una farina usata per diverse preparazioni.
· Il borgo Le Croci a Monzuno, dove si trova un ampio terreno pianeggiante da cui i più coraggiosi possono lanciarsi in deltaplano.
Via degli Dei, la terza tappa: da Madonna dei Fornelli a Monte di Fò
Le tappe della Via degli Dei continuano: da Madonna dei Fornelli prosegui verso Pian di Balestra, lungo il sentiero CAI 19. Segui la segnaletica Via degli Dei – Futa e Strada Romana e supera un piccolo cancello per addentrarti in un bosco. Dopo pochi passi potrai ammirare dei tratti di Flaminia Militare, l’antico percorso romano. Giungi a un secondo cancello, dopo il quale si trova un grande campo con una casa di sassi in località “I Capannoni”. Prosegui lungo il viale sterrato e successivamente segui le indicazioni del percorso, fino ad arrivare a un bivio dove gira a destra.
Continua sul sentiero CAI 19 fino a Piana degli Ossi, dove potrai ammirare i resti di una fornace del II secolo a.C..
Prosegui per il Passeggere e, all’incrocio che troverai, gira a sinistra. Vai avanti fino al successivo bivio, dove dovrai girare a destra e incontrerai un laghetto artificiale da costeggiare. Il sentiero va avanti a sinistra in salita, finché non si esce dal bosco per incontrare due piane, di cui una è la radura delle Banditacce.
Arriva alla cima delle Banditacce – a 1200 mt– e, dopo alcuni metri, giungerai al Poggiaccio, che rappresenta la metà circa della Via degli Dei. Scendendo verso sinistra potrai trovare altri reperti dell’antica strada romana. Prosegui il cammino fino alle falde di Poggio Castellucci, arrivando a un bosco di conifere. Vai avanti seguendo le indicazioni per la Futa fino a una strada asfaltata che porta da Pian del Voglio al Passo della Futa, la SS 65. Alla rotonda prendi la destra e dopo pochi metri troverai l’indicazione Santa Lucia – Monte di Fo’: imbocca il sentiero a sinistra e prosegui per altri 3 km, fino ad arrivare al bivio dove, girando a sinistra, arriverai in località Monte di Fo’.
La terza tappa ha una lunghezza di circa 18 km: a piedi sono necessarie quasi 6 ore per completare il percorso, mentre in bicicletta bastano appena 2 ore.
Cosa vedere fra Madonna dei Fornelli e Monte di Fò
La terza tappa del percorso di trekking della Via degli Dei ha da offrirti bellezze come:
· Madonna dei Fornelli, un tipico paesino dell’Appennino che offre a turisti e viandanti una suggestiva esperienza di turismo slow, in un ambiente protetto, genuino e tipicamente emiliano.
· I segni della pietra serena, un’arenaria di colore grigio utilizzata dagli etruschi e dai romani e tipica dell’architettura toscana, in particolare della zona di Firenzuola.
· La Flaminia Militare, l’antica strada di circa 24 km costruita dalle legioni romane secondo le caratteristiche tipiche di una strada ufficiale. Pensa che per ogni metro di questo percorso, sono stati utilizzati circa 25 quintali di arenaria.
· La Linea Gotica, di cui rimangono visibili 5 km nei pressi dell’abitato di Santa Lucia, in particolare potrai ammirare il fossato anticarro, due bunker per cannoni, due interrati e due completamente esposti.
· Il cimitero tedesco della Futa, il maggiore fra i 12 cimiteri militari germanici in Italia, monito perenne di una guerra che ha duramente colpito la zona dell’Appennino.
Via degli Dei, la quarta tappa: da Monte di Fò a San Piero a Sieve
Ripartendo dal Monte di Fò imbocca la strada che porta fino all’Apparita. Prosegui sulla strada asfaltata fino all’ingresso in un bosco. Continua seguendo le indicazioni GEA e, giunto al bivio, prendi il sentiero CAI 00, che porta a Monte Gazzaro. Arrivato sulla vetta, prosegui lungo il crinale e scendi, andando sempre dritto e giungendo infine a un grande spiazzo, il Passo dell’Osteria Bruciata. Un tempo qui si trovava una locanda conosciuta per i piatti a base di carne umana, dato che il proprietario derubava e uccideva i suoi ospiti. Prosegui lungo il sentiero per Sant’Agata, il CAI 46, fino ad arrivare al Riarsiccio. Vai avanti e, arrivato al bivio, continua per San Piero a Sieve. La strada che ti porterà in questa località è a tratti sterrata, parallela alla strada statale in direzione Gabbiano.
La quarta tappa ha una lunghezza di circa 22 km: a piedi sono necessarie 6 ore e mezza per completare il percorso, mentre in bicicletta bastano appena 2 ore.
Cosa vedere fra Monte di Fò e San Piero a Sieve
Il percorso della Via degli Dei riserva nella quarta tappa altre bellezze tutte da scoprire:
· La croce bianca di Monte Gazzaro, accanto alla quale c’è una piccola struttura in pietra che contiene il “libro vetta di Monte Gazzaro”, dove potrai scrivere i tuoi pensieri e le tue emozioni.
· Il Museo di Sant’Agata, formato da una mostra permanente di personaggi in movimento che sono realmente vissuti.
· Il Castello di Montaccianico, che fu non solo postazione di controllo ma anche nascondiglio per esuli politici come Dante, che vi trovò riparo nel 1302.
· La Fortezza Medicea di San Martino, voluta da Cosimo I con lo scopo di difendere Firenze data anche la sua posizione strategica, su un’altura che scende sulla Sieve.
· Il Convento Bosco ai Frati, fondato dagli Ubaldini e oggi sede, in una delle sue stanze, di un piccolo museo di arte sacra dove si trova anche un crocifisso ligneo di Donatello.
· Il Ponte sul fiume Sieve, che un tempo collegava Firenze alla Romagna e il Casentino al Valdarno e che venne distrutto (e poi ricostruito) più volte sia dalle piene del fiume che dai bombardamenti durante la guerra.
· La Pieve romanica, una tipica costruzione romanica dei secoli XI e XII, una delle più antiche del Mugello.
Via degli Dei, la quinta tappa: da San Piero a Sieve a Firenze
L’ultimo tratto della Via degli Dei riparte proprio dal centro storico di San Piero a Sieve, seguendo la strada asfaltata con indicazioni per la Fortezza Medicea. Prendi la strada bianca a destra e continua a camminare seguendo la segnaletica CAI Bo-Fi. Proseguendo arriverai a una strada asfaltata, e, una volta girato a destra, prendi uno sterrato che indica “Trebbio, Cadenzano”.
Prosegui sul sentiero e al grande bivio che troverai davanti a te prendi la strada a sinistra, in salita. La stradina sale leggermente ma ti offre un panorama spettacolare, fatto da una distesa di alberi di ulivo. Arriverai così in località Trebbio: prosegui seguendo le indicazioni CAI 17 Bo-Fi Bivigliano. Anche su questa strada potrai godere di una meravigliosa vista sul Mugello, fra ulivi, borghi e tabernacoli.
Continua in direzione Tagliaferro, rimanendo sul percorso CAI per Bivigliano. Dopo aver imboccato la strada bianca, gira a sinistra e abbandona la strada sterrata per continuare nel bosco. Il sentiero sale fino a giungere a un bivio, dove dovrai continuare imboccando la strada CAI 00. Giungerai in un piccolo spiazzo chiamato “Camporomano”: il sentiero riprende a destra nel bosco.
Una volta arrivato sulla strada asfaltata, sulla destra ti troverai la Badia del Buonsollazzo, prosegui fino ad arrivare al cartello per il Convento di Monte Senario. Prendi la strada che costeggia il convento sulla destra e scendi lungo il viale alberato. Il sentiero prosegue nel bosco e giunge poi su una strada asfaltata. Prosegui sulla strada fino a quando il sentiero non riprende a Vetta le Croci. Quest’ultimo tratto ti condurrà a Olmo: durante il cammino potrai ammirare in lontananza sia Fiesole che Firenze. Il sentiero termina ancora una volta su una strada asfaltata che, una volta attraversata, ti condurrà al sentiero CAI 2 che prosegue in salita verso Poggio Pratone. Da qui scendi fino a Monte Fanna, attraversa la frazione di Borgunto e giungi infine nella piazza di Fiesole. Prendi quindi la strada panoramica fino alle scuole medie e percorri il sentiero CAI 7 che sale a Monte Ceceri, passa per le cave di Maiano, sale verso Settignano e infine ti permette di raggiungere Firenze passando per Coverciano.
La quinta tappa ha una lunghezza di circa 33 km: a piedi sono necessarie più di 11 ore per completare il percorso, mentre in bicicletta bastano appena 3 ore.
Cosa vedere fra San Piero a Sieve e Firenze
Anche nella tappa conclusiva del percorso della Via degli Dei potrai fare diverse soste per ammirare bellezze naturalistiche e architettoniche come:
· Il Castello di Trebbio, maniero feudale di Cosimo de’ Medici e luogo molto amato da personaggi storici famosi come Lorenzo il Magnifico, Giovanni delle Bande Nere e Amerigo Vespucci.
· La Badia del Buonsollazzo, un’antica abbazia benedettina del XII secolo circa il cui nome deriva probabilmente dal latino “bono solatio”, ovvero luogo soleggiato, per via della sua fortunata collocazione sul fianco del Monte Senario sempre esposto al sole.
· La città etrusca di Fiesole, con un’ampia area archeologica che custodisce nel suo centro storico il teatro romano, la Cattedrale di San Romolo e il Convento di San Francesco. A Fiesole potrai visitare anche le Vie Cave, famose per la pietra arenaria.
· La Piazza del Duomo di Firenze, dove puoi lasciarti sorprendere dalla maestosità degli edifici che circondano la piazza, quali la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Campanile di Giotto, il Museo dell’Opera del Duomo e il Battistero di San Giovanni.
· La statua di Perseo con la testa di Medusa, opera di Benvenuto Cellini commissionata nel 1500 da Cosimo I de’ Medici e situata sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria, rappresentazione di Perseo vittorioso che tiene in mano la testa di Medusa e la sua spada.
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